Gli stabilizzatori manubrio (detti anche "contrappesi") sono la parte terminale del manubrio di quasi tutte le moto moderne e anche di molti maxi-scooter e moto semirecenti. La loro funzione iniziale era quella di stabilizzare il manubrio alle alte velocità eliminando le vibrazioni sullo stesso. Nelle moto moderne questa funzione è venuta meno, infatti su molte moto troviamo degli stabilizzatori in ferro dal peso consistente ma dall'utilità minima: se vengono tolti e sostituiti con dei modelli in lega leggera adeguatamente costruiti (con un risparmio di peso di circa il 75% su molti modelli) la lori funzione stabilizzatrice rimane uguale. Questo perchè con la tecnologia attuale i gruppi forcella-manubrio sono già bilanciati perfettamente tra di loro e lo stabilizzatore manubrio assume una funzione del tutto marginale (tant'è che su vari modelli si può provare anche ad eliminarli completamente senza notare differenze). Su questi modelli lo stabilizzatore serve per completare la parte terminale del manubrio (anche esteticamente oltre che per mantenere le manopole su alcuni modelli) e per essere il primo punto d'appoggio dello stesso in caso di caduta preservando la struttura. La loro sostituzione avviene quindi principalmente per un fattore estetico e di risparmio peso: i modelli in lega leggera sono disponibili in vari colori anodizzati dall'estetica accattivante e dal costo contenuto, permettendo un notevole risparmio di peso e di ingombri rispetto agli originali.
C'è da sottolineare che esistono 2 grossi gruppi di stabilizzatori divisi in base al tipo di attacco che sfruttano per l'accoppiamento col manubrio: ad espansione o specifici a vite.
I primi sono del tipo universale e per installarli si sfrutta una vite che fà espandere un gommino il quale aumentando di diametro rende incastrato lo stabilizzatore all'interno del manubrio. I secondi sono invece progettati specificatamente per ogni moto in quanto ogni casa o modello ha un attacco stabilizzatore - manubrio diverso: la parte posteriore dello stabilizzatore è lavorata con macchine CNC per adattarsi perfettamente al manubrio e avvitarsi direttamente nella filettatura dello stabilizzatore originale. La differenza tra i 2 modelli stà quindi nel tipo di accoppiamento col manubrio e dalla forma dello stesso: ovviamente quelli ad espansione sono soggetti a svitamenti accidentali dovuti alle vibrazioni, al tempo e ad altri fattori esterni mentre quelli specifici a vite non hanno assolutamente questo problema. Quindi, ove disponibili per la propria moto, consiglio sempre il modello a vite. Ciao
domenica 10 dicembre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento